Inversione di rotta
Da questo momento si susseguirono degli importanti fonogrammi tra Supermarina e il CC.FF.NN.BB. e viceversa.
Le difficoltà di mettersi in comunicazione tra la stazione radio di Supermarina e quelle delle FF.NN.BB., e viceversa, facevano sì che tra la preparazione di un messaggio e la sua trasmissione poteva incorrere anche un ritardo di oltre un’ora e mezza. Pertanto, per continuare ad avere una lineare visione cronologica degli eventi, vengono messe in evidenza le ore relative alla consegna di tali messaggi ai destinatari. Infatti solo in quel momento gli Enti interessati venivano a conoscenza delle notizie in essi contenute nonché degli eventuali ordini da eseguire; vengono però indicate anche l’ora di compilazione e di trasmissione. Il sensibile ritardo di tempo compreso tra l’ora di compilazione del messaggio e la sua consegna al destinatario era dovuta alla necessità di effettuare le seguenti operazioni:
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loro cifratura in partenza,
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possibilità di trasmetterli,
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loro decifrazione al momento della ricezione.
Ore 141109.
Il CC.FF.NN.BB. ricevette il seguente messaggio: “PAPA Cifr. 9 bis a tutte le unità in navigazione Supermarina 71325 - La Maddalena occupata da forze tedesche nostro Comando sopraffatto alt Unità dipendenti da Silurantisom dirette La Maddalena vadano invece subito Portoferraio salvo quelle aggregate Forze Navali da Battaglia (alt) Milano 132009”. Subito dopo sia il Comando in Capo della Flotta, sia le Divisioni dipendenti, intercettarono il seguente telecifrato inviato da Supermarina ai CC.TT. “Vivaldi e Da Noli. Supermarina 97424 - Proseguite per Bona aggregandovi possibilmente Forza Navale da Battaglia (alt) Milano 13909”.
Ore 142909.
Il CC.FF.NN.BB. ordinò alla 14a Squadriglia cacciatorpediniere di prendere posto di poppa alla 12a Squadriglia.
Si formò così, per motivi di sicurezza rispetto ai campi minati, una lunga fila, aperta dalle torpediniere, seguite da 7a, 8a e 9a Divisione Navale e dalla 12a e 14a Squadriglia
Ore 143009
Le FF.NN.BB. assunsero la rotta di sicurezza di 65° per arrivare alle Bocche di Bonifacio.
Ore 143309
L’Ugolino Vivaldi e l’Antonio Da Noli ricevettero il seguente fonogramma: “PAPA Cifr. 19 ter da Supermarina a Vivaldi et Da Noli p. c. Roma per FF.NN.BB. Uscite da estuario verso ponente ed affondate tutti i mezzi tedeschi che eseguono traffico Sardegna-Corsica alt Milano 134909”.
Tuttavia l’ammiraglio Sansonetti riferisce: “Senonché verso le 11.00 del giorno 9, fui chiamato alla telescrivente dall’ammiraglio Brivonesi, e da lui seppi che l’estuario era in mano dei tedeschi. Feci allora immediatamente telegrafare alla Roma di invertire la rotta e procedere senz’altro per Bona”. Tale messaggio viene riportato anche dall’ammiraglio Giuseppe Fioravanzo che scrive “verso le 13.00 Supermarina avvertita che forze germaniche avevano occupato La Maddalena, ordinò alle FF.NN. con radiomessaggio compilato alle 13.16 di dirigere a Bona. Esso fu potuto ricevere sulla Roma alle 14.24”.
L’ammiraglio Bergamini, a seguito delle disposizioni ricevute con il messaggio di cui sopra, comunicò con onde ultra corte, a tutte le navi dipendenti “Accostate ad un tempo di 180° a sinistra”..
Tale manovra, immediatamente eseguita, si rese necessaria per ridurre il raggio di evoluzione delle navi e per non finire sui campi minati. La Squadra, avendo invertito a un tempo la rotta sulla sinistra, si trovò sempre in linea di fila ma con in testa la 14a Squadriglia cacciatorpediniere seguita dalla 12a, dalle corazzate della 9a Divisione (Vittorio Veneto, Italia, Roma), dagli incrociatori dell’8a Divisione (Attilio Regolo, Giuseppe Garibaldi e Duca degli Abruzzi), da quelli della 7a Divisione (Raimondo Montecuccoli, Duca d’Aosta, Eugenio di Savoia) e dalle torpediniere. Le navi ammiraglie delle varie Divisioni Navali e quelle delle Squadriglie dei cacciatorpediniere seguivano quindi i loro sezionari.Tale manovra, immediatamente eseguita, si rese necessaria per ridurre il raggio di evoluzione delle navi e per non finire sui campi minati. La Squadra, avendo invertito a un tempo la rotta sulla sinistra, si trovò sempre in linea di fila ma con in testa la 14a Squadriglia cacciatorpediniere seguita dalla 12a, dalle corazzate della 9a Divisione (Vittorio Veneto, Italia, Roma), dagli incrociatori dell’8a Divisione (Attilio Regolo, Giuseppe Garibaldi e Duca degli Abruzzi), da quelli della 7a Divisione (Raimondo Montecuccoli, Duca d’Aosta, Eugenio di Savoia) e dalle torpediniere. Le navi ammiraglie delle varie Divisioni Navali e quelle delle Squadriglie dei cacciatorpediniere seguivano quindi i loro sezionari.
La manovra venne così descritta dall’ammiraglio Biancheri nel suo Rapporto: “La manovra, eseguita a velocità elevata, si compie in maniera brillante che testimonia del perfetto addestramento dei Comandanti”.
Ore 144109
Il CC.FF.NN.BB. ordinò di ridurre la velocità a 18 nodi e di assumere la rotta 285° (come risulta dai Rapporti di Navigazione in Guerra delle unità) che era la rotta di sicurezza necessaria per uscire dal Golfo dell’Asinara e potere poi accostare a sud per Bona.
Ore 144609